Cattive notizie per il Pil italiano nel 2018: secondo i numeri diffusi dallOcse nella revisione dellEconomic Outlook, la crescita nel 2018 avrebbe subito un rallentamento di circa 0,2 punti percentuale. Per quanto riguarda il 2019, invece, la previsione viaggia su una soglia dell1,1 per cento. Tra le probabili cause dellattuale rallentamento del Pil (le cui stime sono al ribasso rispetto a maggio scorso), lOrganizzazione con sede a Parigi attribuisce per prime lincertezza nel panorama politico, laumento dei tassi di interesse e un abbassamento del livello di occupazione, fattori che porterebbero dunque le famiglie italiane a risparmiare, anziché spendere.
Ma ciò che fa più discutere è linvito della capoeconomista dellOcse, Laurence Boone, a “non disfare la riforma Fornero”. Ci sarebbero, infatti, segnali che indicano come la crescita delleconomia mondiale – con la netta ripresa registrata dopo la crisi scoppiata nel 2008 – “potrebbe avere toccato il picco”, con un aumento del Pil globale stimato sia nel 2018 che nel 2019 al +3,7% “con un aumento dei rischi al ribasso” scrive lOcse nella revisione dellEconomic Outlook, evidenziando come “la crescita è diventata meno omogenea, con prospettive differenti fra le principali economie”, soprattutto fra quelle emergenti.
Rispetto alle stime del maggio scorso la stima sul Pil globale è stata tagliata di 0,1 punti per il 2018 e di 0,2 per il prossimo anno. LOcse definisce “sorprendentemente bassi” sia linflazione sia landamento delle retribuzioni che però “dovrebbero continuare a crescere gradualmente”.
LOcse non deve intromettersi nelle scelte di un Paese sovrano che il governo democraticamente legittimato sta portando avanti. Il superamento della legge Fornero è nel contratto e verrà realizzato. Quasi due terzi degli italiani sono con noi. I burocrati se ne facciano una ragione. Siamo stati eletti anche per questo e manterremo limpegno preso, replica alla Boone su Facebook il vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio.
“Non raccoglierei polemiche, queste valutazioni non mi sembrano possano essere supportate da fatti, dai riscontri reali”, dice dal canto suo il premier Giuseppe Conte aggiungendo: “Io so che stiamo facendo una riforma strutturale e una manovra seria: noi vogliamo essere credibili, innanzitutto per i nostri cittadini e poi lo saremo anche per i mercati. Sappiamo come stiamo lavorando e non ci preoccupano valutazioni.